Hillary Clinton contro la censura su Internet

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carloceruti
view post Posted on 21/1/2010, 17:54




Tiscali
Hillary Clinton contro la censura su Internet
Esteri Clinton in campo contro la censura sul web. La Cina chiarisce: "Il caso Google è un'esasperazione"La Rete non può e non deve avere censure e "chi lancia cyberattacchi ne subirà le conseguenze". Così il segretario di Stato americano Hillary Clinton in un discorso in diretta web. "Paesi o individui che fanno cyberattacchi dovrebbero subire conseguenze e la condanna internazionale, ha detto la Clinton riferendosi seppur in maniera velata a quanto accade in Cina e in Iran. "In un mondo interconnesso un attacco sulla rete di una nazione può essere un attacco a tutti. Rafforzando questo messaggio possiamo creare norme di comportamento tra stati e incoraggiare il rispetto", ha aggiunto la Clinton.Inchiesta "minuziosa" e trasparente" - In un discorso pronunciato al Newseum di Washington dedicato alla libertà di stampa, la Clinton ha citato Cina, Tunisia e Uzbekistan tra i paesi che recentemente hanno inasprito la censura su internet. La Clinton ha chiesto inoltre alle aziende americane di rifiutare la censura su internet, criticando di fatto l'atteggiamento che Google ha tenuto in passato in Cina, prima di subire un recente attacco informatico, censurando i risultati delle ricerche sul suo motore di ricerca "Spero che il rifiuto di appoggiare la censura politica diventerà una caratteristica delle imprese americane nel settore delle tecnologie - ha detto il segretario di Stato - Vorrei che diventasse una sorta di marchio nazionale". Sull'inchiesta che la Cina dovrebbe a suo avviso svolgere, la Clinton ha detto che "ci aspettiamo dalle autorità cinesi che organizzino una inchiesta minuziosa sulle intrusioni informatiche", aggiungendo che "vogliamo inoltre che questa inchiesta e i suoi risultati siano trasparenti".Le iniziative al vaglio del Congresso Usa - Il Dipartimento di Stato - secondo alcune anticipazioni fornite dal Wall Street Journal - promuoverà lo sviluppo di tecnologie che consentono di aggirare la censura nei paesi che attuano politiche repressive per l'accesso a Internet. Per far ciò, gli Stati Uniti - questa la richiesta presentato al Congresso - potrebbero prevedere di mettere a disposizione dei fondi per finanziare quei gruppi che aiutano i dissidenti ad affermare la democrazia nei regimi autoritari. Altra importante iniziativa, gli usa intendono promuovere dei servizi online che garantiscano la massima trasparenza e che cosentano ai cittadini di esprimere un voto su ogni decisione del governo.La Cina abbassa i toni della polemica - In una dichiarazione diffusa dall' agenzia Nuova Cina, il viceministro degli esteri He Yafei ha sostenuto che "l' incidente di Google non deve essere legato alle relazioni tra Cina ed Usa, altrimenti si rischia di sopravvalutarlo". He ha definito le relazioni tra i due Paesi come "fondamentalmente stabili" nel primo anno del governo del presidente Barack Obama. Il viceministro ha aggiunto che "se Google o qualsiasi altra impresa straniera ha dei problemi in Cina, questi devono essere risolti in accordo con la legge cinese, e il governo cinese vuole essere di aiuto nel risolvere i loro problemi".La denuncia del motore di ricerca - Google, il motore di ricerca per Internet americano, ha denunciato di essere stato oggetto di attacchi di pirati informatici che hanno preso di mira dissidenti cinesi e attivisti per i diritti umani che usano le sue piattaforme di posta elettronica. Dirigenti di Google hanno affermato di non essere più disposti ad accettare il rigido sistema di censura cinese che, sostengono, non gli permette di garantire la sicurezza ai suoi clienti. La compagnia americana ha minacciato di mettere fine alle sue operazioni in Cina, dichiarandosi però disposta a "discutere con il governo cinese di soluzioni in accordo con la legge cinese, se esistono". 21 gennaio 2010
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