Un'ingiustizia piuttosto ignorata verso le donne., Lo psicanalista Donald Winnicott

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carloceruti
view post Posted on 6/6/2010, 08:54




Un'ingiustizia piuttosto ignorata verso le donne.

Lo psicanalista Donald Winnicott, poco noto al grande pubblico, ma studiato ancora oggi dai professionisti, negli anni cinquanta studiò la relazione tra la madre e i figli maschi nei primi anni di vita. Ignoro se ci siano analoghi studi sulla relazione con le figlie, che forse è più complicata.
Un uomo ama nella misura nella quale è stato amato.
Se una figura materna ama un neonato, tra i due si forma uno stato fusionale che svanisce in alcuni anni, quando il bambino sviluppa una personalità autonoma, e, se la madre è schietta e giusta nei primi anni si forma nel neonato la fede nell'amore e nel bene che sopravvive anche alle delusioni e alle cattiverie della vita. Nella maturità un rapporto simile si ricrea solo con un profondo innamoramento. Inoltre, pur staccandosi dalla madre buona, il bambino porta con sé i valori morali appresi.
Se un bambino nel primo anno di vita o anche nel secondo perde l'amore materno, non è capace di superare il dolore della perdita, non osa più amare per timore della sofferenza e rimedia negando l'esistenza dell'amore: <<l'amore non esiste. Il mondo esterno è cattivo, va combattuto e sfruttato. Buono è solo il mondo interiore.>> Se invece il bambino ha la sicurezza dell'amore materno si crea in lui la fiducia anche verso il mondo. Non ha importanza che la madre scompaia qualche ora, quando il bambino è all'asilo nido. L'importante è che la madre ricompaia sempre e che il bambino si senta oggetto della sua attenzione. Una madre stressata o psicologicamente assente o nevroticamente affettuosa è inefficace o addirittura dannosa.
Della teoria di Winnicott ho avuto una chiarissima conferma ascoltando un novantenne.
Dopo la sua nascita la madre soffrì di una gravissima anemia, che a quei tempi non si sapeva curare, ed egli fu affidato per 12 mesi a una balia che abitava in una cascina irraggiungibile sperduta tra i boschi del fiume. Ella amò il bambino come il suo figlio e insieme li allevò sani e robusti. Quando egli tornò dalla madre, la balia per il dolore non dormì e all'alba andò a piedi a vederlo. Il bambino l'accolse in modo commovente. Lo stesso il giorno dopo e la madre le proibì altre visite sperando di ricuperare l'amore del figlio. Forse sarebbe stato meglio aspettare che il bambino avesse cinque anni per farlo ritornare a casa, ma, a quei tempi, la psicoanalisi era solo agli inizi. La madre fece almeno una visita all'anno alla balia finché quella visse. Forse sentiva un bisogno di riparazione.
Il figlio da vecchio era ancora lucido, ma non più attento e controllato come un tempo e si lasciò andare a questa confessione: <<l'amore, il bene comune sono solo un'invenzione per gli stupidi, che ci credono, ma sono ben svelti a tradirli quando costerebbe troppo caro rispettarli. I sentimenti del bene e dell'amore sono veri, autentici solo nella finzione teatrale. Andavo alla Scala appena potevo, perché vivere nell'opera musicale quei sentimenti era come un balsamo per la mia anima.>>
Il novantenne era stato un ottimo tecnico, ma conosceva assai bene anche il codice penale e le leggi e, di tutte le possibili azioni, valutava non la moralità, ma i pericoli. Ascoltava gli ideali e le idee altrui senza mai criticare, ma pensando solamente come sfruttarle. Se doveva esprimere la sua opinione diceva quello che più conveniva, non quello che pensava.
Non ho mai avuto a che fare con delle operaie. Parlo solo delle impiegate di un certo livello. Secondo me il dramma delle donne è insito nella loro stessa natura perchè hanno più possibilità di quante possano utilizzare. Molte potrebbero essere ottime madri e ottime lavoratrici, ma per eccellere in una delle due possibilità devono trascurare l'altra. Forse ci saranno delle eccezioni, che riescono a conciliare tutto, ma il figlio sente quanto egli è importante per la madre. Influenzato dalla constatazione della mia incapacità temo che, tra le donne, riescano a fare tante cose solo quelle che hanno una notevole insensibilità spirituale che le aiuta a sfruttare gli altri e a trascurare molti doveri. La mia piccolissima esperienza personale (ho accudito in modo molto impegnativo e coinvolgente un fratellino da uno a quattro anni. Ero convinto di fare tutto il mio dovere, ma avanti negli anni ho capito che era necessario fare anche dell'altro) mi fa pensare che le preoccupazioni per i figli mettano in condizioni d’inferiorità nella carriera le donne normali. Alcune iniziano bene la professione e poi la abbandonano o la trascurano per la famiglia. Questa scelta favorisce i figli e il marito, ma danneggia gravemente, non solo quelle madri, ma anche le altre donne che vorrebbero dedicarsi totalmente alla carriera (manageriale o tecnica o scientifica) perché le imprese sono giustamente timorose che le dipendenti possano lasciare, per dedicarsi alla famiglia, e non sono propense ad investire su di loro agli alti livelli di specializzazione. Dall'altra parte, e questa è l'ingiustizia, la società non riconosce nemmeno spiritualmente alle <<madri buone di Winnicott>> il grandissimo merito di avere dato un galantuomo alla società.

Al cristianesimo e alla società giovano più le madri buone di Winnicott che sua Santità e quando osservo la perfidia di certe carrieriste e le femministe bulle, che stanno aumentando di numero e che sono anche madri, penso a quale educazione daranno ai figli e mi prende il pessimismo.

La psicoanalisi spiega che il neonato riconosce nella figura materna che lo accudisce il primo oggetto al di fuori di sé. Se detta figura è buona egli apprende che fuori di lui esiste un oggetto buono, ha una visione ottimistica del mondo ed ama il prossimo. Se questo oggetto buono gli viene tolto nel primo anno e talvolta anche nei primi dei 3 o 4 anni, egli spesso non sopporta la perdita e può chiudersi in se stesso come i bambini autistici, oppure convincersi che solo il suo mondo interno è buono, mentre quello esterno è cattivo e va combattuto in modo aperto come fanno i criminali o subdolo come fanno i cinici.
Da fidanzato non può raggiungere lo stato fusionale con l'amata. Per il trauma infantile, per l'inconscio terrore della sofferenza patita può solamente simularlo. Egli rimane ragionatore e può anche fare molto male.



Edited by carloceruti - 23/10/2010, 09:39
 
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