Estratto della Carta dei Diritti della UE, Dal forum del MFE

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carloceruti
view post Posted on 22/3/2011, 11:16




Estratto della Carta dei Diritti



dal forum del MFE



www.europarl.europa.eu/highlights/it/402.htmlLa Carta: patrimonio comune
di diritti e valori

"I popoli europei, nel creare tra loro un'unione sempre più stretta, hanno
deciso di condividere un futuro di pace fondato su valori comuni". Con queste
parole inizia il preambolo della Carta dei diritti fondamentali, adottata al
Consiglio europeo di Nizza nel dicembre 2002. Il testo, che dovrebbe essere
parte integrante della futura Costituzione dell'Unione, consacra la
trasformazione della Comunità europea, in origine di natura essenzialmente
economica, in un'Unione politica e uno spazio comune di libertà, sicurezza e
giustizia.

"Sappiano fin d'ora tutti i cittadini dell'Unione che (...) la Carta sarà legge
per il Parlamento (...). D'ora in poi sarà il nostro riferimento per tutti gli
atti del Parlamento europeo che riguarderanno direttamente o indirettamente i
cittadini di tutta l'Unione". Tale dichiarazione, rilasciata al vertice di Nizza
dall'onorevole Nicole Fontaine, Presidente del Parlamento europeo (1999-2001),
sottolineava il carattere solenne dell'evento e della temporanea conclusione di
una lunga battaglia del Parlamento europeo, che da anni desiderava dotare
l'Unione di un catalogo di diritti e di valori comuni.

Già nel 1989 il Parlamento europeo aveva celebrato a suo modo il bicentenario
della Rivoluzione francese approvando una "Dichiarazione dei diritti e delle
libertà fondamentali". Esisteva già un testo di riferimento per gli Stati
membri del Consiglio d'Europa e i loro cittadini: la Convenzione europea dei
diritti dell'uomo, firmata nel 1950. Si trattava tuttavia di un testo non
esattamente consono all'Unione europea, il quale oltretutto non teneva conto di
mezzo secolo di evoluzione della società europea. I progressi tecnologici e
sociali rendevano necessarie nuove modalità di protezione dei cittadini,
segnatamente nei settori delle tecnologie dell'informazione, delle
biotecnologie, della non discriminazione, del pluralismo dei mezzi di
informazione, del "buongoverno", ecc. Inoltre, la Convenzione del Consiglio
d'Europa era corredata di una dozzina di protocolli che, a differenza della
Convenzione stessa, non erano stati ratificati da tutti gli Stati membri.
D'altra parte, i successivi trattati che avevano condotto la Comunità europea
verso un'Unione politica annoveravano sì diversi diritti e valori ma in maniera
disorganica. Risultava pertanto opportuno raggruppare, chiarire e ammodernare
tutti i suddetti riferimenti in un testo unico e coerente, in particolare
nell'ottica della futura adesione di numerosi paesi ex comunisti all'Unione
europea e a una comunità di valori da cui erano stati esclusi per decenni. Era
infine importante dare alla Corte di giustizia delle Comunità europee – la
Corte di Lussemburgo – un testo di riferimento equivalente alla Convenzione
del Consiglio d'Europa, sul quale si basa la Corte europea dei diritti dell'uomo
di Strasburgo.

L'anima dell'Europa

In sei capitoli, elencati in appresso, e cinquanta articoli, la Carta del
dicembre 2000 stabilisce un corpus di valori e di diritti che i cittadini
europei possono rivendicare. Si tratta, in un certo qual modo, "dell'anima
civica" della costruzione europea.

Dignità. "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e
tutelata". Così recita il primo articolo della Carta che riconosce inoltre il
diritto alla vita e proibisce la pena capitale, la tortura, la schiavitù e la
tratta di esseri umani. Il diritto all'integrità fisica e mentale è corredato
di nuove disposizioni rese necessarie dall'evoluzione nel campo della medicina e
della biologia, in particolare il divieto dell'eugenetica e della clonazione
riproduttiva degli essere umani.

Libertà. Alle tradizionali libertà (di pensiero, di culto, di espressione, di
associazione, ecc.) e al rispetto della vita privata, si aggiungono la
protezione dei dati personali, il pluralismo dei mezzi di informazione e il
diritto al lavoro (che non implica tuttavia il diritto a un impiego). I diritti
sociali rappresentavano un'importante innovazione alquanto discussa, conclusasi
spesso con formule di compromesso intese a preservare il consenso finale sul
testo.

Uguaglianza. "Tutte le persone sono uguali davanti alla legge". Con queste
parole si apre il capitolo sull'uguaglianza, che include una serie di diritti
sociali per la prima volta in un testo globale sui diritti fondamentali e che
sancisce il principio generale della non discriminazione. Il capitolo proclama
in particolare l'uguaglianza di uomini e donne in tutti i settori, dando ampio
spazio anche ai diritti dei bambini, degli anziani e dei portatori di handicap.

Solidarietà. È la prima volta che viene proclamata giuridicamente la nozione
di solidarietà. Tale capitolo riconosce il diritto all'informazione e alla
consultazione dei lavoratori nell'ambito dell'impresa, il diritto alla
contrattazione e ad azioni collettive (tra cui lo sciopero), il diritto di
accesso ai servizi di collocamento, la tutela in caso di licenziamento, il
diritto a condizioni di lavoro giuste ed eque, il diritto alle prestazioni
previdenziali e ai servizi di interesse economico generale, la tutela
dell'ambiente e dei consumatori. Numerosi aspetti di questo capitolo innovativo
sono stati al centro di accese discussioni, in quanto taluni Stati membri
volevano evitare che tali diritti proclamati a livello europeo interferissero
con i sistemi sociali nazionali. Ciò spiega perché alcuni articoli presentano
una formulazione talvolta ambigua e perché alla fine della Carta sono state
aggiunte talune disposizioni che limitano gli obblighi degli Stati membri ai
soli casi di trasposizione delle disposizioni stabilite a livello comunitario,
che tra l'altro sono ancora soggette al principio dell'unanimità.

Cittadinanza. Molte delle disposizioni previste nell'ambito di tale capitolo
erano già state formulate nel trattato di Maastricht, quali il diritto di voto
e di eleggibilità alle elezioni comunali ed europee, o ancora di diritto alla
protezione diplomatica e consolare. A tali diritti si aggiungono in particolare
il diritto alla "buona amministrazione" e il diritto di accesso ai documenti.

Giustizia. Nell'ambito di tale capitolo figurano in particolare il diritto di
accesso a un giudice imparziale e la presunzione d'innocenza.

Ambito di applicazione. La Carta si conclude con disposizioni generali che ne
precisano la portata e l'ambito di applicazione. Tali disposizioni sono state
riviste dalla Convenzione sul futuro dell'Europa, allo scopo di aggirare
l'ostacolo incontrato Nizza e consentire l'integrazione della Carta nella sua
attuale forma nel futuro trattato costituzionale. Tali diritti e principi si
applicano a qualsiasi disposizione legislativa adottata dalle istituzioni e
dagli organi dell'Unione, come pure agli Stati membri in sede di trasposizione
della legislazione comunitaria.

Non si tratta assolutamente di rafforzare i poteri dell'Unione, né di
modificare l'ordinamento costituzionale interno degli Stati membri bensì di
sottometterli, nell'esercizio delle politiche comuni, al rispetto di diritti e
valori fondamentali che sono ormai patrimonio comune di quasi mezzo miliardo di
cittadini europei.

[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]




Lun 21 Mar 2011 3:39 pm


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