Nuova ideologia della Cina, di Zheng Bijian

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carloceruti
view post Posted on 31/3/2011, 15:12




Nuova ideologia della Cina



Il Sole 24 Ore, 31 marzo 2011

Ordine, riforme e apertura all'Occidente: il teorico di Hu Jintao ci spiega la
nuova ideologia della Cina

di Zheng Bijian



Dalla seconda metà del 2008, con la crisi finanziaria globale e la crescita
della forza economica cinese, sono emerse ansietà nell'opinione pubblica
internazionale sulla direzione dello sviluppo cinese. Sono emersi scetticismo e
varie speculazioni sulle intenzioni della Cina di aderire alla strada dello
sviluppo pacifico. Alcuni pensano che "l'ascesa pacifica" non sia possibile e
che la Cina non sia un'eccezione ai precedenti storici, come la Germania e il
Giappone della prima metà del Novecento o l'Urss della seconda metà del
Novecento.

Per fortuna recentemente ci sono state anche voci rassicuranti e ragionevoli,
saggi consigli da gente di tutto il mondo. Ciò dimostra un largo consenso sulla
esistenza di "interessi comuni" e su un'interdipendenza in tutto il mondo.
Dal 2004 ho già proposto che la Cina ha bisogno di costruire gradualmente una
comunanza di interessi con i suoi vicini, le regioni limitrofe, con tutti i
paesi e le regioni, e in special modo con i grandi paesi e gli organismi
internazionali che sostengono l'attuale ordine mondiale come, ad esempio, i
paesi europei e gli Stati Uniti.

In un'era di globalizzazione, i nostri interessi sono così intimamente
interconnessi che abbiamo bisogno l'uno dell'altro. La crescita di minacce non
tradizionali ci ha portato verso un nuovo concetto di sicurezza basato sulla
cooperazione tra grandi paesi. La comunità internazionale è giunta a comprendere
la necessità di interventi comuni per affrontare le questioni scottanti
regionali e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.
I primi due decenni del 21° secolo sono un periodo cruciale per la lo sforzo
cinese di "costruire una società moderatamente prospera a un livello più alto di
cui fruiscano oltre un miliardo di persone".

È un periodo di sviluppo che si concentra nel fare passi avanti nella condizione
materiale della vita della gente e migliorarne la qualità in modo sostenibile. È
anche un periodo di trasformazione dell'economia cinese da una crescita
quantitativa a qualitativa. Metà di questo periodo storico è trascorso: abbiamo
fatto abbastanza bene in termini quantitativi, ma non abbastanza in termini
qualitativi.
Nel secondo decennio del 21° secolo lo sviluppo cinese affronta un grande numero
di sfide. Ci sono limiti della crescita economica per la scarsità di risorse e
per l'ambiente, assediato dall'inquinamento.

C'è poi uno sviluppo sociale ed economico sbilanciato, per esempio, tra
investimenti e consumi, tra aree urbane e rurali, tra regioni orientali e
occidentali, difficili ristrutturazioni industriali, insufficienti impegno in
ricerca e sviluppo, risorse umane incapaci di andare incontro alle nuove
strutture di lavoro, un'iniqua distribuizione dei redditi e un riaggiustamento
della struttura di interessi, una mancanza di una efficiente governance sociale
e un aumento dei conflitti sociali, gravi disastri naturali, prevedibili o
imprevedibili.
Per affrontare queste sfide il nostro lavoro nel secondo decennio del 21° secolo
si concentrerà nell'accelerare la trasformazione del modello economico di
sviluppo, garantendo e migliorando la vita della gente, consolidando ed
espandendo i successi ottenuti nella nostra risposta alla crisi finanziaria,
facilitando una rapida crescita economica che sia comunque di lungo termine,
stabile e ragionevole e ottenendo armonia sociale e stabilità nel paese.

Tutto questo porrà fondazioni solide per costruire una società moderatamente
prospera. A tale fine dobbiamo trasformare la nostra economia da un modello
principalmente spinto dalla domanda esterna ad uno spinto da domanda esterna e
interna ma principalmente interna.
Ciò sarà accompagnato da una veloce trasformazione della struttura sociale e un
innalzamento della struttura di consumo. La Cina, ora paese a reddito medio
basso, diventerà velocemente paese a reddito medio alto. In più la Cina si
impegnerà a realizzare lo sviluppo interno a innalzare gli standard etici e
ispirare la sua gente a lavorare per alti ideali.
La Cina diventerà un paese dinamico, armonico e stabile. Così la Cina
raggiungerà lo scopo di un'ascesa politica e un rinascimento culturale. Senza
dubbio, tale Cina fornirà al resto del mondo un mercato più grande e maggiori
opportunità di sviluppo.

La via cinese dello sviluppo pacifico si accorda con la tendenza della storia.
Oggi la tendenza dello sviluppo mondiale è quello della globalizzazione
economica e l'interdipendenza delle relazioni internazionali.
In questo contesto, il dialogo, le consultazioni, il coordinamento, la gestione
e le riforme in maniera pacifica, cooperativa e mutuo beneficio, saranno gli
strumenti con cui affrontare i problemi esistenti ed emergenti – ciò rappresenta
la tendenza principale del futuro sviluppo dell'umanità. Il mondo nel complesso
avrà davanti opportunità e sfide, dove le prime saranno più delle seconde.

Nel secondo decennio la via cinese allo sviluppo pacifico e la politica della
costruzione di un mondo armonioso dovranno essere concretizzati. La cosa più
importante è "espandere e approfondire la convergenza di interessi di tutte le
parti" e coltivare una "comunità di interessi" con altri paesi, regioni e aree a
vari livelli. Essa è la politica che la Cina adotterà per questo decennio.
Questo è ciò che dobbiamo fare per andare incontro non solo allo sviluppo della
Cina, ma anche allo sviluppo di tutti i paesi del mondo. E credo che sia
conforme con la tendenza dello sviluppo mondiale. Ci auguriamo che sempre più
paesi riconoscano e comprendano la nostra scelta politica.

L'"espansione e l'approfondimento della convergenza di interessi" e "la
costruzione delle comunità di interessi" sono diventate politiche del governo
cinese. In particolare, l'"espansione e l'approfondimento della convergenza di
interessi con varie parti" è stata incorporata nella proposta del comitato
centrale del partito comunista cinese sulla formulazione del 12° piano
quinquennale per lo sviluppo economico e sociale, pubblicato recentemente. In un
saluto alla cerimonia di apertura dell'8° vertice dell'Asem, il premier Wen
Jiabao ha proposto che i membri dell'Asem diventino "una stretta comunità di
interessi".

Il presidente Hu Jintao in una sua conversazione telefonica con il presidente
americano Barak Obama ha detto inoltre: «Noi affrontiamo una materia importante,
come elevare attivamente la cooperazione Cina-Usa, positiva, cooperativa e
comprensiva a un livello più alto ed entrare in una partnership cooperativa in
aree di interesse comune».
Gli ultimi trent'anni di sviluppo della Cina sono stati pacifici, infatti
pensiamo che il paese sia riuscito a crescere grazie alla pace che ha mantenuto
e ha aiutato a mantenere intorno ai suoi confini.

La Cina è cresciuta economicamente e si accinge ad affrontare importanti e
delicate riforme interne mentre ha un maggiore impatto nel mondo, per questo ha
un interesse oggettivo a mantenere la pace e l'ordine del mondo.
Per fare ciò ha bisogno anche di trovare punti di interesse comune con i paesi
stranieri dato che solo mantenendo interessi comuni con tutto il mondo lo
sviluppo cinese può rimanere pacifico, essere di beneficio per tutti e per la
Cina. Conflitti, invece, danneggerebbero tutti.
Nel processo dei mutamenti economici e politici mondiali, i fattori di base e le
spinte che hanno mandato avanti le relazioni Cina-Usa, Cina-Europa e
Cina-Giappone negli ultimi dieci anni, continuano a persistere nonostante i
problemi e le differenze con questi paesi. Ciò ci richiede di cercare nuovi
punti di sviluppo nelle relazioni sia obliterali che multilaterali avendo in
mente di allargare e approfondire la convergenza dei nostri interessi e
costruire una "comunità di interessi" di beneficio per tutti.

In breve, è necessario e possibile per noi lavorare insieme con una visione
globale, spirito pragmatico e saggezza politica per costruire comunità di
interessi bilaterali e multilaterali in aree e a livelli diversi nel secondo
decennio del secolo.
A questo fine, si deve andare oltre le differenze di ideologie e sistemi
sociali, ed eliminare l'atteggiamento parrocchiale di chiudere la porta agli
altri. Quando c'è un accumulo di interessi convergenti, ci saranno solide
fondamenta di una comunità di interessi. Allora le condizioni saranno mature per
costruire comunità di interessi che offriranno un immenso spazio per la mutua
cooperazione ed eccellenti possibilità di successo.

Zheng Bijian è consigliere di Hu Jintao

(Traduzione di Francesco Sisci)

Gio 31 Mar 2011 9:38 am
nuova ideologia della Cina
Il Sole 24 Ore, 31 marzo 2011 Ordine, riforme e apertura all'Occidente: il teorico di Hu Jintao ci spiega la nuova ideologia della Cina di Zheng Bijian Dalla... flaviobrugnoli
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