nuova legge elettorale europea?, Paolo Orioli - Giulia Paolini( Sezione MFE di Bologna)

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carloceruti
view post Posted on 4/5/2011, 15:16




nuova legge elettorale europea?



Paolo Orioli - Giulia Paolini( Sezione MFE di Bologna)



LE PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO



Bravino Duff, presidente dell'UEF, nel proporre una timida riformina (sia chiaro, meglio che niente, ma per come siamo messi nell'Unione Europea e nel mondo ci vuol ben altro che questo piccolo lifting.
Vi giro una proposta che ho perfezionato, dopo l'incontro interregionale di Pescara, insieme alla federalista "belga" Giulia Paolini.
Alziamo il tiro, per favore!
Buon Primo Maggio a tutti!
Paolo Orioli

*LE PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO*

Premessa: IL DEFICIT DEMOCRATICO DELLE ISTITUZIONI EUROPEE

1) Parlamento Europeo: è vero che è eletto direttamente dai cittadini, quindi apparentemente sembrerebbe un'istituzione che rende la UE democratica. Ma ci sono due ostacoli:
a) le elezioni per il PE, come sono organizzate, non sono adatte a portare democraticità alla UE perchè sono normalmente basate su partiti nazionali, che si scontrano su temi nazionali, e non danno voce in capitolo agli elettori sulle questioni europee che sono poi discusse dentro il PE;
b) anche se è vero che il PE ha assunto sempre più potere decisionale nella UE, tuttavia resta meno influente del Consiglio, quindi l'unica istituzione europea che è eletta direttamente (PE) è anche la più debole.

2) Consiglio Europeo: chi dice che la UE è democratica perché i primi ministri che compongo il consiglio sono eletti dai cittadini non ha capito nulla. I ministri sono eletti in elezioni NAZIONALI, su programmi elettorali NAZIONALI, e per ricoprire cariche pubbliche NAZIONALI (quando mai durante campagne elettorali per eleggere il governo di un paese i candidati presentano le loro idee sulle politiche europee?). In pratica il mandato che gli elettori danno ai ministri è NAZIONALE, non europeo. Quindi anche se è formalmente vero che i primi ministri sono eletti (direttamente o indirettamente), bisogna riconoscere che il loro mandato politico non li rende legittimati a prendere decisioni nella UE.

3) Commissione Europea: qui è evidente, i commissari non sono eletti da nessuno ma nominati a tavolino dai governi. E' vero che il PE ha un voto di fiducia sul collegio dei commissari, però sappiamo che è molto limitato, e comunque ricadiamo nel problema del PE esposto precedentemente.

4) Alcuni dicono che i parlamenti nazionali danno legittimità democratica alla UE, perché chiamano a rispondere i ministri sulle loro decisioni europee. Sarebbe bello se fosse vero, ma ci sono due problemi fondamentali.
a) solo in una minoranza di paesi UE i parlamenti effettivamente chiamano i ministri a rispondere sulle questioni UE (ad esempio, con interpellanze parlamentari dopo i summit europei). Quindi non è una prassi omogenea in UE, e molti cittadini di parecchi stati restano esclusi da questo processo. Il consiglio quindi non è legittimato democraticamente nel suo complesso, magari solo alcuni dei ministri che lo compongono sono sottoposti allo scrutinio parlamentare, e tutti gli altri? Un'istituzione di governo (quale è il consiglio) deve essere legittimata nel suo complesso, come istituzione, non solo pochi dei suoi membri, e gli altri no.
b) anche supponendo che tutti i ministri dei 27 paesi siano tenuti sotto controllo dai rispettivi parlamenti, questo non risolve la situazione! Ancora una volta torniamo alle elezioni: gli elettori quando vanno a votare per eleggere i propri parlamenti nazionali, pensano a questioni nazionali, che sono il contenuto dei programmi elettorali dei partiti. Quindi non danno certo un mandato ai propri parlamenti sulle questioni europee che i futuri ministri andranno a discutere a Bruxelles. Anche se in alcuni paesi i parlamentari nazionali controllano l'operato europeo dei propri ministri, in nome di chi lo fanno? sulla base di quali preferenze espresse dagli elettori?
In conclusione, la chiave di volta sarebbe avere elezioni veramente europee. Nel migliore dei casi, elezioni per il PE combattute su temi europei e non nazionali, da partiti sovranazionali. E ovviamente dare il potere al PE di nominare un governo europeo. Nel più modesto dei casi, elezioni nazionali in cui i partiti discutano dei loro programmi per questioni europee, in modo che gli elettori possano esprimere le loro preferenze e dare un mandato europeo ai loro parlamentari (e ministri) nazionali.

*Per la Federazione “Democratica” Europea bisogna ripartire dai cittadini, come facemmo nel 1958 in diverse città d’Europa, fra cui Bologna, con le Elezioni Primarie aperte a tutti i cittadini per scegliere i delegati territoriali del Popolo Europeo. Non abbiamo ancora una Costituzione Europea! Non esiste un Parlamento Europeo con pieni poteri di rappresentanza dei cittadini! Non abbiamo una legge elettorale unica a livello Europeo!
Quindi non avendo, come negli Stati Uniti d’America, l’elezione diretta degli organi apicali delle istituzioni europee si propongono le Primarie del Popolo Europeo per dare sostanza e gambe al progetto federalista. *

LE PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO per contribuire a completare la transizione politica europea. I cambiamenti che hanno investito il nostro sistema politico e la distanza tra i cittadini ed i loro rappresentanti nelle istituzioni chiedono un cambiamento nel sistema della selezione delle candidature che valorizzi la richiesta di partecipazione di tante cittadine e cittadini. Le primarie completano quest’aspetto della transizione europea, quello della scelta "diretta" da parte dei cittadini di chi li rappresenterà e governerà, anticipando la partecipazione dei cittadini al momento della selezione dei candidati.

LE PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO perché aiutano a selezionare nuove rappresentanze politiche. Le primarie possono far emergere nuovi dirigenti politici grazie proprio alla "battaglia" sul campo in cui si affrontano vecchi e nuovi possibili candidati, senza certezze, con la possibilità di comunicare idee, programmi, critiche a chi già governa.

LE PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO perché accorciano la distanza tra i cittadini e la politica. Troppe volte abbiamo notato delusione o disinteresse tra i cittadini a causa di candidature calate sempre dall’alto, casuali, talvolta addirittura osteggiate. Con l’introduzione delle primarie gli elettori avranno a disposizione lo strumento per proporre e scegliere i candidati: la politica si avvicina ai cittadini quando offre momenti per decidere, oltre che per elaborare programmi, discutere idee, manifestare posizioni politiche.

LE PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO perché rafforzano i partiti politici e le coalizioni: da un lato li costringono a presentare i loro uomini e donne migliori, e li sottraggono al gioco senza regole della selezione delle candidature come lo conosciamo oggi. Dall’altro è un’occasione per tutte le forze politiche di costruire un rapporto diretto con gli elettori, coinvolgerli nell’elaborazione dei programmi, raccogliere idee e adesioni.

PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO perché danno spazio alla società civile.
Attraverso le primarie potranno emergere candidature che siano espressione diretta di movimenti e gruppi che hanno le idee e la capacità di comunicarle per attrarre consenso all’interno del loro schieramento. Con le primarie diminuiscono gli ostacoli e aumentano le opportunità di una politica migliore.

Il progetto politico di cui il MFE si farebbe promotore è straordinariamente semplice e riguarderebbe due livelli:
1) la scelta attraverso le PRIMARIE DEL POPOLO EUROPEO del candidato Presidente dell’Europa da parte di una partito o coalizione di partiti che si alleano prima del voto del giugno 2014 (oppure la scelta del candidato a Presidente della Commissione Europea);
2) la scelta (nello stesso giorno delle Primarie del Popolo Europeo) dei parlamentari collegati alla liste che sostengono il candidato a Presidente dell’Europa di una determinata parte politica.

Un semplice esempio.
- All’inizio del 2013 prende forma una coalizione politica EUROPEA formata il PSE + ALDE + VERDI+ altri partiti + Movimenti. Essa convoca Primarie “volontarie” del Popolo Europeo. Gli aventi diritto sono tutti i cittadini Europei dei 27 Stati e si definisce un programma di incontri e dibattiti pubblici (anche con l’ausilio di nuove tecnologie e dei social network).
- A fine estate del 2013, previa raccolta di firme all’interno dell’UE, i candidati si presentano ai cittadini e all’opinione pubblica europea.
Quest’ultima finalmente sarebbe coinvolta almeno un anno prima nella diffusione capillare presso i cittadini dei temi europei oggetto dell’azione di governo dell’UE.
- Un fine settimana di inizio primavera del 2014 vari svolgono le Primarie del Popolo Europeo. Il vincitore sarà proposto dalla Coalizione per la elezione ufficiale secondo i Trattati in vigore dell’UE dopo il voto di giugno 2014. Le liste dei partiti saranno formate sulla base dei risultati ottenuti dai vari candidati in sede di Primarie (chi le vince sarà il capolista, in base ai collegi nazionali esistenti).

Ripartiamo da dove siamo partiti. Riprendiamo a coinvolgere e spiegare le giuste ragioni dell’Europa che vogliamo. Diamo potere di scelta effettiva ai cittadini. L’Europa Federale diventerà realtà.

*Paolo Orioli - Giulia Paolini( Sezione MFE di Bologna)*

www.linkedin.com/pub/giulia-paolini/7/a90/90a
www.eui.eu/About/Index.aspx
 
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